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domenica 29 maggio 2011

Lady Kakka


Da queste parti, se si ha una certa età se non si parla tra amici di fica allora si parla di politica, e da queste parti, quando si parla di politica si finisce sempre a parlare di ricostruzione, di terremoto, e si finisce sempre con la conclusione che comunque in un modo o nell'altro loro, a noi, ce lo mettono sempre nel culo. La cricca ingorda che fa rimpiangere i vecchi Andreotti. Dall'altra parte noi, i poveracci. Sono appena tornato a casa, accendo la tv, su MTV c'è Lady Gaga che parla del destino che l'ha baciata. Va tutto in culo. Andate tutti a fanculo! Come rispondeva il Grande Lebowski al vaffanculo di Drugo? Quella è la sua risposta a tutto, se la faccia tatuare sulla fronte, la sua rivoluzione è finita, gli sbandati perderanno sempre- Ecc ecc (potrei andare avanti fino alla fine, credo). Qui invece, qui nel mondo reale, ad andare a fanculo è lo spirito d'iniziativa. Le carriole per esempio, le tanto amate e odiate carriole hanno coinvolto un po' di persone. Emotivamente bellissime, come messaggio condivisibilissimo. Però poi a mente lucida, quando vai a fare i conti ti rendi conto che di gente ce n'era poca. La città era stata disintegrata una seconda volta (?). Nella città del paese dei mezzi e mezzi, dei due partiti, c'è chi diserta, chi non sa, chi partecipa, ma è normale, è la vita. C'è chi segue una linea (coerente o trasversale non ha importanza) per tutta una vita senza trarne vantaggio, chi sì, c'è chi non muove un dito e non farà (giustamente) un cazzo tutta la vita, chi non muovendo un dito troverà il modo per ricavarne milioni di euro. Il bello (da intendere nel senso di bello dal punto di vista del brutto) è che la maggior parte della gente è regredita allo stato di folla, a un'immagine sfocata, oppure nitida ma anonima perché fatta tutta con lo stesso e unico stampo. E così facendo non si va avanti, per L'Aquila e non solo.

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