Due giorni dopo quella maledetta scossa giungo con la mia famiglia in un Hotel di Lanciano. Scappiamo come molti altri alla prima occasione senza farcelo ripetere due volte. Qui, lontano e a mente sempre più lucida, mi rendo conto che con il passare del tempo esce fuori sempre di più l'essenzialità dell'uomo fatta di elementi contrastanti. Rabbia e paura, voglia di ripartire che si mischia al dolore e alla rassegnazione che niente sarà come prima, solidarietà e sciacallaggio.
Ragazzi che non hanno più una casa che si mettono a disposizione per alleviare la sofferenza altrui, ma anche negozianti di vario genere che iniziano a speculare sulla disgrazia a partire dal giorno dopo. Le prime due le ho viste con i miei occhi quando ero ancora in città: la panetterie affianco alla chiesa delle Anime Sante che invece di regalare il pane che aveva in negozio, vecchio di tre giorni tra l'altro, lo ha venduto al doppio del prezzo; come la farmacia in Corso Federico II del Dottor Pulcini che ha venduto a mia madre uno stick di burro cacao a 4,5 €!! (aveva le labbra secche e gonfissime per la polvere e la disidratazione e non ne poteva fare a meno). Come quello, l'ho saputo dai mezzi d'informazione, denunciato per aver venduto un kg di carne a 80 €. E poi gli sciacalli classici, quelli che per rubare indisturbati tra le macerie o dentro le case sono arrivati a rubare le pettorine della protezione civile. E poi c'è lo sciacallaggio dei big della politica nazionale di ogni colore che scendono ogni giorno da due settimane a questa parte per raccogliere voti e mantenere alta la loro popolarità. Tutti tranne Pierferdinando Casini. Ed è questa l'unica vera piacevole sorpresa in questo desolante panorama che osservo da lontano al caldo.
Il politico che più di tutti dovrebbe fare qualcosa per far ripartire una città resettata è , ovviamente, il nostro presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Ma alle sue contraddizioni e alle sue chiacchiere siamo abituati da tempo, le sue smentite come al solito si susseguono velocissime sparando balle sempre più inverosimili. Le nostre case, a sentir lui, è come se fossero tutte quante già ricostruite. Dove c'è una telecamera c'è lui, più ce ne sono più deve esserci. Telecamere e microfoni sempre difettosi che lo fraintendono sempre, complici anche il taglia e cuci dei giornalisti nemici, anche in questi momenti difficilissimi.
Poveri noi...
La foto qui in alto è tratta dal film Basket Case.
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SE VOLETE UTILIZZARLE SIETE PREGATI DI CONTATTARMI ALL'INDIRIZZO CHE TROVATE CLICCANDO SUL MIO PROFILO (LA FOTO DI PETER BOYLE TRATTA DA YOUNG FRANKENSTEIN)
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lunedì 20 aprile 2009
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