Mattia mi aveva già parlato di quello strano vecchietto che raccontava di cose strane accadute molto tempo prima.Tra i vari posti che mi fece visitare della sua città ci infilò pure il bar dove era sicuro di trovarlo. E infatti era già lì appoggiato al bancone che parlava con la barista. Mattia lo chiamò non appena entrò nel locale. Il vecchietto si girò e lo salutò con un gesto del capo.
-Roberto, questo qui è il mio amico Federico, Federico lui è Roberto, ne sa una più del diavolo-
-Io l'ho visto in faccia il diavolo-
-Che ti dicevo?-
-Senti un po', racconta a Federico qualcosa su quello che ti è successo quand'eri giovane, nel '09...-
-Vaffanculo, non sono un juke-box del cazzo e poi non mi metti neanche la monetina-
-Ti ho detto che dice anche un sacco di parolacce?-
-Se non mi offri qualcosa, tu o il tuo amico, io non racconto un cazzo di niente-
-Va bene, ho capito, ordina quello che vuoi-
-Clara, mettimi una birretta zero tre per favore, te la pagano i signori qui- fece Roberto, poi si rivolse a me domandandomi:
-Che ci fai qui?-
-Come dice signore?-
-Signore? Ma per chi mi hai preso per vostro signore? Dammi del tu e rispondi alla mia domanda? Che ci fai in questa città di merda?-
-Oh- risposi -Non credo che sia una città così brutta, sono qui da due giorni ospite a casa sua, siamo vecchi amici dai tempi dell'università-
-Non ti ho chiesto la storia della tua vita-
-No signore- risposi senza pensarci
-E non sono neanche un militare, figurati che mi hanno esentato a suo tempo-
-Beh neanche noi vogliamo sapere tutta la tua vita Robe', vogliamo sapere solo quello che è successo il '9- gli rispose provocatoriamente Mattia.
Roberto prese la sua birra appena posata sul bancone, fece un bel sorso e riprese a parlare:
-Nel 2009 nella mia città, che non è questa come forse non avrai capito, fece una botta tremenda, un terremoto che distrusse tutto, case, persone, tutto, lo sapevi?-
-Veramente non lo sapevo- risposi sinceramente
-Bene, allora ordina una cosa più forte di una birrettta per te, perché quello che sto per raccontarti oggi non è proprio una favoletta da raccontare ai figli prima di coricarli-
-Ci penso io- fece Mattia -Tu ascolta il suo racconto, tanto sono sicuro di averlo già sentito-
-Mi sa che questa cosa non l'ho mai raccontata neanche a te-
-In tal caso ordino e sono da voi-
-Dopo quella botta (come è andata durante è un'altra storia un po' più lunga) ho iniziato a vagare in giro per città e paesi, zingaro e spaesato, forte e incazzato, come tutti-
-Mi sa che me l'hai già raccontata-
-Oh dio taci ti prego-
-Dopo un po' che girovagavo mi fermo in una tendopoli che accoglieva un certo numero di terremotati, vicina al posto dove abitavo. Il posto mi piaceva, non notavo pecche, mi sembrava di aver trovato una specie di oasi, di paradiso, questo i primi giorni, poi con il passare del tempo ho iniziato a sentire strani discorsi da parte di un sempre maggior numero di persone, mi segui?-
-Credo di sì- feci un'espressione come per dire vai avanti.
-La gente iniziava a blaterare cose come se fosse drogata, allucinata, diceva che nella mensa mettevano i calmanti nel cibo per non creare disordini. La cosa a me non ha mai convinto perché quello che mangiavamo noi lo mangiavano anche i volontari della Protezione Civile e della Croce Rossa che gestivano il campo degli sfollati. Che senso aveva addormentare noi insieme a loro? Questo una volta, stufo di continuare a sentire questo discorso in continuazione, l'ho pure detto ad alta voce in non mi ricordo più che occasione, e lì per lì nessuno mi ha saputo rispondere. Poi, per fartela breve, ho scoperto che i volontari erano immuni ai calmanti, al bromuro, che questa immunità gli era derivata da mesi e mesi di graduale somministrazione dei farmaci che usavano per stordirci-
-Fico-
-Fico? Ma dove cazzo l'hai trovato questo cretino?-
-Sono arrivati i nostro coktail, adesso se ne fa uno e inizia a ragionare vedrai-
-Voglio sperarlo per lui- fece Roberto
-Sì ma ancora deve venire il meglio- mi fece Mattia posandomi una mano sulla spalla -Ma lo senti che è questo mojto, Clara ha un gran bel culo e sa fare i bebberoni, e non è fidanzata, e nessuno le dà piccio come meriterebbe-
-Matti' io tra tre giorni riparto, tu qui ci vivi, dovresti darle piccio tu alla barista non io-
-Una botta e via una botta e via, che te ne frega?-
-E se poi mi innamoro? O peggio si innamora? Di un culo così effettivamente è facile innamorarsi-
-Scusate se mi intrometto, ma vorrei finire la storia per la quale sono stato pagato con una birretta-
-Credevo che fosse finita?-
-Le storie incredibili hanno sempre un finale a sorpresa ricordalo sempre-
-Allora com'è finita? Clara ti presento il mio amico Federico-
-È finita che...un mojito non ti basta per sapere come andrà a finire. Clara preparagliene un altro a questo bambolo-
-I volontari che lavoravano nei campi di accoglienza sfollati ecco, come dire, venivano da un altro pianeta-
-In che senso?- chiesi -Nel senso che la loro bontà era fuori dal comune? Nel senso che la loro immunità ai calmanti era eccezionale?-
-Acqua per la prima, fuochino per la seconda. Ti piace il cinema?-
-Abbastanza-
-Hai presente un filmettino neozelandese che si chiama Bad Taste?-
-Veramente non lo conosco-
-Lì gli alieni ci invadono per rifornire una catena di fast food stellari di carne umana-
-Una bella cretinata-
-Il film non era male, il regista ha poi fatto la trilogia de Il signore degli anelli-
-Quella sì che è proprio una porcheria- fece Mattia con un sorrisetto del cazzo.
-Questa volta me la sto cercando, lo ammetto- fece il vecchietto, che poi vecchietto...aveva una sessantina di anni
-Ma quanti anni hai, te lo posso chiedere?-
-Sono del 1974, fai un po' tu-
-Dicevi quindi che...-
-Che tutti i volontari di tutti i campi non erano di questo pianeta-
-E volevano trasformarci in panini?-
-No!! Il film era solo per farti capire che...lascia perdere il film, dimentica il fottuto film, i volontari nelle tendopoli erano alienati che facevano su di noi esperimenti-
-E furono loro a provocare quel terremoto che distrusse la tua città?-
-Questa è una bella domanda-
La foto qui in alto è tratta dal film Basket Case.
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SE VOLETE UTILIZZARLE SIETE PREGATI DI CONTATTARMI ALL'INDIRIZZO CHE TROVATE CLICCANDO SUL MIO PROFILO (LA FOTO DI PETER BOYLE TRATTA DA YOUNG FRANKENSTEIN)
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venerdì 19 giugno 2009
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