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sabato 26 giugno 2010

A proposito di restituzione delle tasse

A proposito di restituzione delle tasse riporto un articolo apparso su L'Unità di ieri scritto da Jolanda Bufalini.

Dice che...gli incentivi per le lavatrici e i mobili da cucina sono stati coperti con le tasse dei terremotati aquilani. Dice che è un sito molto popolare in Abruzzo, che diffonde le notizie sul terremoto. Ma in questo caso a dare la notizia è il senatore Giovanni Legnini, mentre illustra gli emendamenti del Pd alla finanziaria in sostegno delle popolazioni del Cratere. Doppio incentivo da parte dei terremotati all’industria degli elettrodomestici, dunque: una prima volta con gli ordinativi della Protezione civile per dotare Progetto C.a.s.e e Map di cucine e lavapiatti (12.745 euro è costato il mobilio dei soli 4449 alloggi del progetto Case). Poi con le tasse rinviate ma messe in bilancio e da pagarsi entro luglio o, al più, se gli emendamenti annunciati saranno approvati, entro dicembre. Al 100 per 100 e in 60 stringenti rate. Anna Finocchiaro ha scelto di convocare una conferenza stampa ad hoc al Senato, per non affogare gli emendamenti del Pd per il Cratere aquilano nel mare magnum della manovra. Ma il tassello degli emendamenti, importanti per non soffocare definitivamente l’economia dell’area, non copre un problema gigantesco. «Considero il terremoto in Abruzzo una questione nazionale», dice la capogruppo Pd in Senato. «Noi abbiamo chiesto più volte una legge sulla ricostruzione che partisse dall’esperienza fatta nelle Marche e in Umbria. Una legge che già nell’affrontare l’emergenza operasse in funzione della ricostruzione. Ma questo governo di ricostruzione non ha mai parlato preferendo un’operazione mediatica. Il risultato è che non una pietra è stata rimossa, non una pietra è stata messa sull’altra. È chiaro che chi è rimasto senza casa dice "grazie" quando ha un tetto, temporaneo, sulla testa. Ma la ricostruzione di una città antica, con codici antichi di convivenza è un problema più complesso. Quello che è successo sin qui deviato, direi corrotto quello che doveva essere il percorso e che ora va raddrizzato». Chiediamo se sia a favore dell’istituzione di una tassa di scopo: «Sì - risponde Anna finocchiaro - io sono personalmente a favore, perché bisogna essere realistici e non si verrà a capo dei problemi senza tassa di scopo». Stefania Pezzopane denuncia le pesanti ambiguità della politica post terremoto: «Dopo l’alluvione di Alessandria, in un’area che è cara a Tremonti, è stato deciso che la popolazione dovrà restituire il 10 per cento delle tasse in 10 anni. Noi non siamo né ingrati né piagnoni, ma se gli aquilani devono tornare ad essere contribuenti normali, lo Stato deve dire se e quanto intende investire per la ricostruzione». L’articolo 39 della manovra «va cambiato», dice l’ex presidente della provincia dell’Aquila. Gli emendamenti presentati dal Pd, quelli del governo - precisa Legnini - sono annunciati ma non sono stati presentati, chiedono una rateizzazione a 120 mesi, la proroga fino al 31 dicembre e la corresponsione di tasse e tributi pari al 40%.

Solo un paio di considerazioni.

Alessandria ha subito due alluvioni recenti*, la prima risale al 1994, la seconda è avvenuta nei giorni 27 e 28 aprile 2009, dunque dopo il nostro terremoto maledetto. La restituzione si riferisce all'alluvione avvenuta 16 anni fa quando strariparono (tra gli altri) i fiumi Tanaro e Po. La catastrofe causò 70 vittime e 2226 sfollati (fonte wikipedia).

Gli abitanti censiti di Alessandria (città) in quell'anno (fonte calendario atlante De Agostini 1994), lo diciamo così a titolo di informazione, sono circa 90.000.

* L'alluvione di Alassandria, famosa anche come alluvione del Piemonte, ha colpito quattro province: Alessandria, Asti, Cuneo e Vercelli.

link: museodelfiume.

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